No stranieri tra morti in India

Dieci invece risultano tra i feriti

Non ci sarebbero stranieri tra i nove morti dell'attentato messo a segno sabato contro la "German Bakery" di Pune, in India, mentre 10 persone di diverse nazionalità risultano tra gli oltre 50 feriti. A sostenerlo è il sottosegretario all'Interno indiano, G.K. Pillai. "Tra i feriti - ha spiegato invece il ministro - vi sono quattro iraniani, due sudanesi, due nepalesi, un tedesco e un taiwanese".

Dopo aver visitato gli ospedali dove sono state ricoverate le vittime, il ministro dell'Interno, P. Chidambaram, ha detto che a quanto pare una o più persone, presentatesi come clienti, hanno abbandonato uno zaino sotto un tavolo. Una carica esplosiva è scoppiata quando un cameriere ha voluto aprirlo. Pillai ha sostenuto che tre delle nove persone morte sono state identificate: si tratta di indiani, mentre "non vi è alcuna informazione che stranieri siano morti nell'esplosione".

Il ministro ha poi assicurato che "non c'è nulla da rimproverare ai nostri servizi di intelligence per l'esplosione". L'area di Koregaon Park dove si trova il locale, ha sottolineato, era infatti sì fra quelle considerate "delicate" dalla sicurezza, ma solo perché vi si trovano due possibili obiettivi per possibili attentati terroristici: il luogo di culto ebraico chiamato Chabad House e l'Osho Ashram. Entrambi, ha rivelato Chidambaram, erano stato presi in considerazione da David Hendley, il cittadino pakistano-americano collegato con il movimento estremista islamico Lashkar-e-Taiba arrestato a ottobre a Chicago come possibile mente degli attentati di Mumbai del novembre 2008. La "German Bakery", invece, era soltanto in una lista di obiettivi secondari del terrorismo.



In 50 per un posto da attore porno

Treviso, molti spinti da disoccupazione

In almeno cinquanta si sono presentati sabato a un sexy shop di Treviso che aveva organizzato "audizioni" per la ricerca di attori porno: tutti spinti, per loro ammissione, dal bisogno di un'occupazione, dalla curiosità e dall'idea di riuscire a racimolare qualche soldo. Singoli, coppie, anche padri di famiglia, dai 19 ai 50 anni, tutti sono arrivati con un dettagliato curriculum e hanno affrontato il colloquio con i produttori e due pornoattrici.

Teatro dell'incontro, riporta la "Tribuna di Treviso", il pornoshop "Le Tentazioni" che, per ora, sembra essere riuscito a risolvere il problema occupazionale almeno dei due titolari, una coppia di colleghi metalmeccanici riciclatisi nell'hard dopo aver perso il lavoro.

A spegnere i bollori (soprattutto quelli economici) dei candidati ci hanno però pensato le stesse pornostar presenti, Michelle e Lola: a tutti hanno spiegato che "in questo settore si deve fare molta gavetta, ci sono pochi soldi e di vere star non se ne trovano".



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